Ossigeno
128 #the O’ spa a cura di Stefano Santangelo t h e O ’ s p a t h e O ’ s p a 129 MICROBIOTA ENTERICO: commentario sulle lotte intestine del nostro secondo cervello Una comunità complessa e articolata, interconnessa e impegnata in una costante e febbrile comunicazione, con un Prodotto Interno Lordo tra i più alti. Trentanove trilioni di individui che consumano, producono, prosperano e risiedono su un territorio fertile, esteso su due metri quadri di superficie e circa otto metri di tunnel, colonizzato dopo circa nove mesi dalla creazione. In quest’area metropolitana sotterranea vive una colonia estremamente importante, composta di soli immigrati, che lavora in condizioni estreme quali assenza di luce e, talvolta, di ossigeno. Nonostante la mancanza di un sistema di governo centrale e di una rappresentanza di qualsivoglia tipo, le diverse specie ed etnie convivono solitamente in una virtuale assenza di conflitti. Tra le grandi famiglie che dominano questa regione: Lactobacillus e Bifidobacteria, Escherichia , Eubacteria , Bacteroides, Clostridium . Sono i nostri ospiti, gli alleati dei quali non possiamo fare a meno: il nostro simbionte, il nostro esercito personale. Con il termine ‘microbiota’ si indica l’insieme di organismi che vivono in noi. Si stima che ogni essere umano ne ospiti tra 500 e 10.000 diverse specie tra batteri, miceti e virus. La relazione che ci lega a essi è di tipo mutualistico, un dare e avere che assicura vantaggi a entrambe le parti. Senza quello che alcuni scienziati considerano come un vero e proprio organo, non avremmo modo di degradare sostanze come cellulosa e cartilagini o di usufruire della vitamina K, essenziale per la coagulazione del sangue, che il nostro corpo è incapace di produrre da sé. Esso costituisce inoltre un prezioso serbatoio genico. Ognuno di noi viene al mondo con un set di geni fissi che non tiene conto delle difficoltà che l’organismo può incontrare nella vita. Il nostro serbatoio genico supplisce a questa rigidità, pattugliando il territorio e mutando per noi. �uando il bambino vive stress particolari, viene sottoposto a cure antibiotiche, alimentazione errata, il microbiota cambia e continua a mutare fino al settimo/decimo anno, periodo in cui raggiunge il suo equilibrio. Da quel momento in poi, sarà il microbiota enterico a regnare e legiferare su funzioni fondamentali come il metabolismo e a difenderci dai grandi patogeni. Tuttavia, se il microbiota è strutturato in maniera sbagliata nei primi anni, esso provocherà un’iperattivazione del sistema immunitario e quindi lo sviluppo di malattie infiammatorie croniche. Mutevole è, dunque, il microbiota. Alimentazione, stile di vita, fattori esterni avversi possono impoverire il numero e la varietà dei nostri simbionti, minacciando così non solo l’eubiosi del nostro intestino ma, in virtù del rapporto che intercorre tra esso e il nostro cervello, anche ciò che proviamo e pensiamo. È ad esempio provato che tali elementi di stress possono danneggiare a tal punto il nostro microbiota da causare l’insorgenza della sindrome del colon irritabile. Il profondo labirinto sotterraneo in cui risiede è infatti dotato nelle proprie pareti interne di una fitta rete nervosa, e di un numero di neuroni pari a circa cento milioni. In gran parte indipendente dal sistema nervoso centrale, il tratto gastrointestinale è collegato a esso dal nervo vago, filo di Arianna del sistema nervoso enterico, attraverso il quale corrono le informazioni che interessano il cosiddetto gut-brain axis [ asse cervello-intestino ].
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